Moto cinesi : siamo pronti?

Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una rapida crescita delle vendite di motociclette realizzate, in parte o completamente, nella Repubblica Popolare Cinese.Nonostante i prodotti cinesi vengano spesso etichettati come mediocri, stanno guadagnando una considerevole fetta  di mercato ed in Europa le vendite sono in costante ascesa.

Proviamo ad analizzare obiettivamente lo scenario : davvero tutto ciò che proviene dalla Cina è da considerare di bassa qualità? Possibile che migliaia di motociclisti siano disposti a spendere per acquistare brutte copie di moto più note e, per giunta, inaffidabili?

Va da sé che la risposta è negativa, le industrie cinesi sono in grado di offrire prodotti di qualità mantenendo prezzi concorrenziali grazie soprattutto al basso costo della manodopera, che consente loro di prendere commesse da marchi prestigiosi come Ktm e Bmw (per la quale Loncin ha costruito i motori di alcuni modelli ed integralmente alcuni scooter, con buona pace per i fanatici della “qualità tedesca”). Ormai le aziende cinesi hanno acquisito le conoscenze e le capacità per produrre moto di qualità ma, per riuscire a vendere al di fuori della Cina, hanno bisogno di credibilità; da questa esigenza nasce il progetto di acquisire marchi storici decaduti o in difficoltà come Benelli e Moto Morini, proponendo modelli accattivanti e dal prezzo abbordabile. Un’idea vincente è stata lasciare la progettazione ed il design in Italia, conservando quindi l’identità che permette al prodotto finale di distinguersi e diventare appetibile per il grande pubblico.

Benelli (di proprietà QJ Motors) è stata premiata per più anni consecutivi come la marca con più immatricolazioni sul suolo italiano, grazie soprattutto alle vendite della TRK, che ha fatto da apripista ad altri modelli riuscitissimi (Leoncino, 502C, BN per citarne alcuni).

Moto Morini (Zhongneng Vehicle Group) ha recentemente lanciato la X-Cape, che sta riscuotendo molto successo nella sua categoria, tanto da essere spesso preferita alle dirette concorrenti nostrane e giapponesi come Aprilia Tuareg e Yamaha Tracer.

Spesso questi veicoli adottano soluzioni tecniche consolidate e più tradizionali, anche per contenere i costi e potere offrire un prodotto finale affidabile ad un prezzo concorrenziale.

In un periodo segnato dalla continua rincorsa alle prestazioni (aumento della potenza e riduzione del peso su tutte) queste scelte vengono a volte percepite come sinonimo di poca evoluzione, in realtà rientrano in una strategia a lungo termine ben definita ed attuata, che mira a creare e consolidare una grossa base di utilizzatori su cui fare affidamento nel futuro. Al momento molti di questi modelli  si rivolgono ad un’ utenza meno esigente ma, nel tempo, queste aziende potrebbero competere alla pari con concorrenti considerati molto più elitari (non dimentichiamo la Benelli Tornado, che al suo debutto non aveva niente da invidiare alle super sportive contemporanee).

Il risvolto positivo di queste acquisizioni è che hanno dato nuova vita a marchi storici, che altrimenti avrebbero rischiato di cadere nell’oblio (o fatto la fine ingloriosa che Piaggio ha riservato a Gilera, che meritava ben altro).

Molti non ricordano (o non sanno) di quando Ducati era sull’orlo del fallimento, le sue moto erano snobbate e la società passava di proprietà in proprietà (addirittura statale, poi per fortuna acquisita da Cagiva che ne risollevò le sorti, fino ad approdare agli attuali tedeschi di Audi). 

Il futuro punta in questa direzione, nomi per noi nuovi come CFmoto (cinesi,ma con motore KTM) o Voge (marchio premium di Loncin) stanno facendo capolino sui serbatoi di sempre più moto, ed il pubblico le apprezza… perché alla fine non tutti agognano un mostro da oltre 200 cavalli sotto la sella, e queste moto dall’estetica accattivante rappresentano un sogno alla portata di tutti.

Nella galleria sottostante, senza soffermarci sulle caratteristiche tecniche, ci limitiamo a riportare le immagini di alcuni modelli realizzati in Cina, affiancati alle controparti più conosciute.

Clicca sulle immagini per ingrandirle

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *