Dottor Costa : VOGLIO CORRERE

Autodromo di Imola, 8 aprile 2023: è la data in cui abbiamo conosciuto una leggenda vivente, il dottor Claudio Marcello Costa (o, come anche lui si definisce, il “dottorcosta, tutto attaccato, tutto minuscolo”).
L’ occasione è stata la proiezione del suo docufilm “VOGLIO CORRERE”, del quale ha curato ogni aspetto.
Eravamo circa una trentina di persone, tra le quali il fratello Carlo, storico speaker del circuito di Imola, e Manuel Poggiali, che ci ha raggiunti da San Marino insieme con un gruppo di motociclisti. L’atmosfera era quella giusta, si respirava passione.
Le aspettative sono state superate: complice la narrazione in prima persona con la voce del dottor Costa, il docufilm è riuscito a coinvolgere ed emozionare per tutta la durata della proiezione.
Il titolo riassume tutto: “voglio correre” è quello che i piloti gli dicevano dopo essersi infortunati, nonostante la gravità delle loro condizioni. E lui li faceva correre.
La narrazione comincia con l’infanzia di Claudio, senza trascurare il rapporto con il padre Francesco (detto Checco), uno degli ideatori del circuito di Imola.
Nel docufilm vengono raccontati aneddoti che coinvolgono i grandi campioni dello sport, ma l’ eroismo per una volta non è definito dai risultati ottenuti in gara, bensì dall’ umanità e dalla forza interiore che gli hanno permesso di superare i momenti difficili. Per una volta, gli eroi non sono solo quelli che indossano un casco e una tuta , ma anche quelli che, con la loro passione, professionalità e dedizione, hanno dato la possibilità a questi campioni di diventare tali.
Il tempo scorre veloce mentre personaggi come Capirossi, Rossi, Zanardi e tanti altri raccontano le loro esperienze dal grande schermo; è impossibile non provare empatia, si sorride mentre si ascoltano le loro voci, ed allo stesso modo ci si emoziona e si rabbrividisce quando vengono mostrate scene di incidenti tanto spettacolari quanto devastanti.

Nel corso della sua carriera il dottor Costa è stato definito uno “stregone”, un “eretico”, in quanto all’approccio medico tradizionale ne contrapponeva uno innovativo, abbandonando la sicurezza di ciò che era ritenuto “certo” per mettere in pratica le sue intuizioni, che si rivelavano invariabilmente corrette. Ha portato avanti le sue convinzioni anche di fronte a situazioni limite, tra cui un arresto per esercizio abusivo della professione (voleva fornire assistenza medica in pista nonostante l’ opinione contraria degli organizzatori); fu poi rilasciato dietro pressione dei “suoi” piloti, che minacciarono di rifiutarsi di correre.
Di fronte ad un personaggio di questa caratura è facile cadere vittime della soggezione, ed è stato apprezzato il passaggio nel quale esterna i suoi dubbi, la sua paura di essere inadeguato, rendendolo più simile alle persone comuni e, nel contempo, esaltandone l’unicità.
E’ impossibile rendere per iscritto le emozioni che suscita la voce del “dottorcosta” quando parla dei piloti come se fossero i suoi figli, bisogna vedere questo docufilm per percepire l’affetto che trapela dalle sue parole quando racconta di come se ne è preso cura.
Un ringraziamento particolare va a Carlo Costa, al quale abbiamo chiesto il permesso di pubblicare le foto ed i video girati durante l’incontro; si è rivelato una persona estremamente gentile e disponibile, grazie di cuore.
Concludiamo citando una frase che il dottor Costa ha proferito durante l’incontro (visibile nel video): “quando tutto crolla, diventa buio, non ci sono vie di fuga, le macerie si possono spostare e tornare più grandi di prima”.

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